Alto Valore Alimentare
- Gruppo di maturazione: medio (1-)
- Taglia media-alta con forte attitudine a ramificare
- Pianta ben strutturata con internodi ravvicinati, garanzia di ottima resistenza all’allettamento
- Fogliosità molto sviluppata, a rapida defogliazione
- Prolungata oritura con incremento del numero di bacelli che consentono una massima produttività
- Buona tolleranza ai marciumi da Diaporthe
- Granella di alto p.s. ad ilo Binco, con elevato tenore proteico
Investimento consigliato
40-45 pp/m2 (ideale anche con interfila 70-75 cm)
Ottima resa per trasformazioni agroalimentari
- Gruppo di maturazione: precoce
- Spiccato vigore di partenza, ideale per semine su sodo
- Ideale per semine tardive ed intercalari a cereali
- Pianta di taglia media con internodi ravvicinati
- Defogliazione rapida e totale a maturità
- Granella ad ilo bianco di particolare pregio, indicata per le trasformazioni alimentari dato dall’elevato tenore proteico
Investimento consigliato
45-50 pp/m2
Orzo distico TAZIO (vai alla sezione orzo)
Rotazione Orzo-Soia: LA NUOVA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE
Soia ilo bianco FUTURA (torna alla sezione soia)
La filiera fondamentale, sia per il produttore che per l’industria di trasformazione... Le richieste del mercato sono sempre più indirizzate verso un prodotto agroalimentare 100% italiano, libero da ogm, di una certa qualità e garantito da una filiera sicura e controllata nei suoi passaggi dal produttore al consumatore.
L’importanza delle proteine vegetali nell'alimentazione del prossimo futuro è indiscutibile e ulteriormente sottolineata da un crescente interesse da parte dei consumatori che, negli ultimi anni, stanno rivalutando in modo positivo il consumo di proteine e derivati vegetali di soia.
Abbinare questi due aspetti è fondamentale per proporre sul mercato un prodotto che disponga dei requisiti base su cui il consumatore conta e d'altro canto pretende per ritornare a nutrirsi in modo equilibrato.
La forza e la singolarità di cui il nostro progetto dispone stanno nel fatto di poter partire da materiale genetico italiano, moltiplicato da aziende agricole scelte, per arrivare ad ottenere la materia prima grezza che diventerà pura ad uso alimentare grazie ad un'accurata selezione.
Questo è possibile grazie al progetto "SOIA PROTEINE ITALIA" che vede il suo vero inizio con la costituzione nel 2006 della nostra prima varietà di soia ad ilo bianco Cleope dalla genetica italiana.
Essere in zona vocata e inserita per tradizione nel settore agricolo, permette alla famiglia Guerresi di contare su un elevata quantità di aziende agricole produttrici che possono aderire ad uno specifico progetto di filiera, stringendo accordi per la produzione di "SOIA ITALIANA" secondo un disciplinare ufficiale che vede tra l'altro imporre, tra i suoi requisiti contrattuali:
- Un metodo peculiare di produzione sostenibile,
- Una rotazione agraria ottimale dell’azienda,
- Una filiera chiusa e certificata.
Questo si traduce in concreto con la possibilità di garantire quantitativi stabili e disponibili tutto l’anno per l’industria di trasformazione di soia raffinata secondo standard molto elevati in purezza e qualità grazie al nostro nuovo stabilimento di selezione dotato di una linea d’impianto specifica per la soia ad uso alimentare. Il tutto sia in agricoltura convenzionale che con la possibilità di una quota di produzione anche secondo il metodo di agricoltura biologica.
Partendo quindi dagli step di base della produzione come genetica, aziende produttricie lavorazione della granella, siamo in grado di chiudere la filiera arrivando a fornire la materia prima fondamentale per le trasformazioni dell’industria produttrice dei derivati di soia.
Vocazionalità
Ambiente pedologico
La soia non ha particolari esigenze relativamente alle caratteristiche pedologiche e può essere coltivata sia in terreni pesanti sia in terreni sabbiosi ma, in quest'ultimo caso, il limite di coltivazione è rappresentato dalla disponibilità idrica.
Per quanto riguarda la reazione del terreno, la coltivazione può avvenire entro un ampio intervallo di valori, da 5.5 a 8 senza nessun problema. La coltura è moderatamente tollerante alla salinità: la produzione rimane su livelli ottimali fino a valori di 5 mmhos/cm di Ece.
Se ne sconsiglia la coltivazione in terreni che contengono più del 15% di calcare attivo.
Ambiente climatico
La temperatura ottimale per la germinazione della soia è di 18-20 °C e comunque, in tale fase, non deve scendere sotto i 7,5 °C. Nelle fasi successive la crescita viene rallentata da temperature di 8°-10°C ma in fioritura, abbassamenti al di sotto dei 10 °C, provocano danni alla coltivazione.
Di seguito i valori ritenuti ottimali per i parametri climatici considerati:
- Temperatura media: tra 19 e 21 °C
- Temperatura minima: superiore a 8-10 °C
- Temperatura massima: inferiore a 30 °C
- Umidità: valori medi
Gestione del terreno
Lavorazioni
La coltura della soia non richiede lavorazioni particolarmente profonde o un letto di semina curato. La preparazione del terreno può avvenire secondo modalità tradizionali, utilizzando la minima lavorazione o anche la semina su sodo; per quanto concerne il dettaglio sull’uso di queste tecniche si rimanda allo specifico capitolo riportato nella parte generale.
Semina
Scelta varietale
La scelta della classe di maturazione da impiegare deve seguire i criteri seguenti:
- Prima epoca di semina (Aprile-Maggio): Gruppo di maturazione 1 e 1+,
- Seconda epoca di semina (Giugno-inizio Luglio): Gruppo di maturazione 0+ e 1-.
Al tal proposito va ricordato, che la qualità del seme è influenzata dall'ambiente di produzione, ma soprattutto dalle condizioni in cui lo si raccoglie e lo si conserva. Alta umidità per periodi prolungati su seme già pronto per essere raccolto provocano un abbassamento della germinabilità e dell'energia germinativa; analogamente, se il seme è raccolto troppo asciutto si verificano delle lesioni di origine meccanica che finiscono per provocare gli stessi effetti.
Per realizzare una buona conservazione del seme occorrono ambienti asciutti e temperature non superiori ai 20° C. È comunque consigliabile non ricorrere al reimpiego del seme aziendale per più di una volta.
Inoculazione e concia
Nei terreni mai coltivati a soia e senza l’inoculazione del seme non si manifesta la simbiosi col batterio specifico (Bradirizobium japonicum) e la conseguente comparsa dei noduli nelle radici.
L'inoculazione avviene invece naturalmente se la leguminosa ritorna, entro un lasso di tempo di 3/4 anni, su un terreno in precedenza già coltivato a soia. In relazione al basso costo dell'operazione d'inoculazione e al fine di evitare eventuali problemi nutrizionali legati a una debole attività batterica può essere utile, in ogni caso, procedere a tale operazione.
La concia del seme è in linea generale una pratica sempre da consigliare perché consente di devitalizzare eventuali patogeni presenti sul seme e perché protegge le piantine nei primi stadi di sviluppo. Può comportare però rischi di tossicità per il rizobio, riducibili se s'impiegano i prodotti inoculanti granulari che non vanno a diretto contatto con il seme, e/o scegliendo opportunamente i prodotti concianti.
Epoca e modalità
Per l'epoca di semina riveste particolare importanza la temperatura del suolo che deve essere superiore ai 12°C, e quindi, in linea generale, la semina va effettuata in un'epoca più tardiva rispetto a quella del mais. Varie indagini sperimentali hanno evidenziato che le rese produttive di questa specie sono poco influenzate dalla data di semina, comunque la prima metà del mese di maggio è, nella maggioranza dei casi, il periodo ideale per la semina, sia per le temperature ottimali che per le condizioni favorevoli di umidità del terreno.
Se le condizioni pedologiche sono buone la soia non ha particolari difficoltà nell'emergenza che è spesso veloce e regolare. Occorre evitare però la polverizzazione del terreno onde ridurre il rischio di formazione di croste superficiali.
Per ottenere i migliori risultati si consiglia l'impiego di seminatrici di precisione.
La semina con seminatrici da frumento è sempre da evitare per l'imperfetta distribuzione del seme sulla fila e per i danni che queste arrecano al seme con conseguente diminuzione della germinabilità. La profondità di semina deve essere sempre molto regolare e può variare dai 3 ai 5 cm in relazione al tipo di terreno ed al suo stato di umidità.
Distanza fra le file e densità
Sono consigliate interfile variabili da 45 a 50 cm. In casi particolari si possono ritenere idonee distanze più ampie (cm 75) che permettono un più agevole controllo meccanico delle infestanti e creano ottime condizioni fitosanitarie ma che inducono per contro un eccessivo sviluppo delle ramificazioni laterali che possono portare a maturazioni disomogenee e perdite produttive, anche rilevanti, per la rottura dei rami laterali lungo l'interfila.
Si sconsigliano invece distanze fra le file più ridotte (intorno ai 20-25 cm) che semplificherebbero le problematiche legate al diserbo, ma aggraverebbero i problemi fitosanitari. La densità di semina, considerata una emergenza media pari all’80%, è riportata nella tabella sottostante
La soia presenta una forte capacità di compensare le fallanze con lo sviluppo delle ramificazioni laterali. Una semina rada favorisce lo sviluppo di rami laterali, al contrario seminando fitto si ottiene una produzione più ridotta con baccelli portati totalmente sul fusto principale.
Anche se la soia possiede questa capacità tampone, è opportuno cercare di ottenere sempre l'investimento ottimale tenendo eventualmente presente altri parametri importanti che interagiscono con la densità di impianto come l'epoca di semina e il tipo di varietà coltivata. Nella parte generale è specificato la modalità di calcolo della quantità del seme da utilizzare per conseguire la densità desiderata.
Densità di semina consigliata | |||
---|---|---|---|
Epoca di semina | Gruppo maturazione | Piante (q.tà/m2) | Semi (q.tà/m2) |
Semine precoci (20-30 Aprile) | 0+ | ||
Semine medie (1-20 Maggio) | 0+ | ||
Semine tardive (oltre il 20 Maggio) | 0+ 1 |
Fertilizzazione
1. La concimazione della soia è basata solo sul fosforo e sul potassio, da somministrare prima dell'aratura.
2. La concimazione azotata non è di norma necessaria.
3. Se la coltura nelle fasi iniziali si presenta clorotica e mostra accrescimento stentato, accertarsi della presenza dei tubercoli e della loro efficienza, indicata dal colore rosso vivo interno.
4. Se i tubercoli non ci sono o non sono efficienti, somministrare fino a 180 Kg/ha di azoto.
Irrigazione
I criteri e le modalità che sono alla base della pratica irrigua in un sistema agricolo a produzione integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle Norme Generali del Disciplinare di Produzione Integrata. In questa sede sono riportate le tabelle specifiche relativamente alla definizione delle quantità d’acqua necessaria al regolare sviluppo della coltura (Restituzione idrica giornaliera: tab. 5) ed al volume massimo di acqua da distribuire in ogni intervento.
Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99.
Relativamente al momento d’intervento occorre attenersi a quanto indicato nella tabella 5.
Tab. 5: Soia - Restituzione idrica giornaliera espressa in millimetri/giorno (è la quantità d'acqua necessaria giornalmente per un ottimale sviluppo della pianta) | ||
---|---|---|
Fenofase | Rest. idrica (mm/giorno) | Irrigazione |
Semina | 1,0 | Non ammessa salvo espressa indicazione dei bollettini |
Quarta foglia | 2,4 | Non ammessa salvo espressa indicazione dei bollettini |
Fioritura primo palco | 3,6 | Ammessa |
Riempimento baccelli quinto palco | 4,7 | Ammessa |
Completamento ingrossamento semi | 3,4 | Ammessa |
Inizio maturazione | - | Non ammessa |
Cure colturali Nel caso del diserbo a bande o con presenza di crosta superficiale sono sempre consigliate operazioni di sarchiatura tra le file, allo scopo di contenere lo sviluppo delle infestanti. Ciò consente anche di arieggiare il terreno per favorire il corretto sviluppo della batterizzazione. Tali operazioni si possono effettuare anche in prossimità della chiusura dell'interfila da parte della coltura, in relazione allo sviluppo delle infestanti. La soia infatti sopporta molto bene eventuali danneggiamenti dell'apparato fogliare. In assenza di infestanti ed in presenza di terreno compattato in superficie è opportuno l'uso di rulli rompicrosta.
Diserbo
Al fine di stimolare l'emergenza delle infestanti, preparare con un certo anticipo il letto di semina e quindi intervenire con uno dei prodotti indicati o, specie nei terreni sabbiosi, con una leggera sarchiatura. Tale intervento consentirà di ridurre sensibilmente il potenziale di malerbe.
In pre-emergenza la tecnica raccomandata è quella che prevede trattamenti localizzati sulla fila (bande di circa cm 25), intervenendo con uno dei prodotti indicati in tabella, o con loro miscele, in funzione delle malerbe presenti. Quando questo non fosse possibile è ammesso l'intervento a pieno campo riducendo le dosi.
Nel caso in cui s’intervenga con miscele le dosi dei singoli prodotti devono essere sempre sensibilmente ridotte.
In post emergenza intervenire a integrazione del trattamento di pre-emergenza, scegliendo i prodotti in funzione delle malerbe presenti. Con trattamenti precoci e quindi su infestanti ancora di modeste dimensioni si possono fare sensibili riduzioni di dose. Sono possibili e consigliabili, miscele varie fra i prodotti indicati.
Non sono ammessi principi attivi e dosi superiori da quelle indicate nella specifiche tabelle.
Non è ammesso l’impiego di principi attivi e di dosi diverse da quelle indicate nella specifica tabella delle Norme tecniche fase di coltivazione
Difesa
Per verificare l’infestazione da ragnetto rosso comune o bimaculato si deve raccogliere settimanalmente in diversi punti dello appezzamento, a partire dalla metà di giugno, un campione di foglie (100 per ettaro) e determinare su di esse, con l'aiuto di una lente d'ingrandimento, il numero di acari presenti.
È ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni d’uso previste, indicati nella specifiche tabelle di Distribuzione dei fitofarmaci.
Tenuto conto di quanto indicato nella parte generale vengono riportati i volumi di irrorazione massimi in piena vegetazione per trattamenti fitosanitari per soia: 600 l/ha.
Raccolta
La raccolta della soia deve essere effettuata quando la piana si presenta praticamente spoglia e i baccelli hanno assunto una colorazione bruna. Per il conferimento del prodotto i parametri commerciali da osservare sono il 14% di umidità relativa e il 2% max di impurità.
Per la raccolta può essere utilizzata una mietitrebbia con testata da grano (battitore da grano e controbattitore da mais) su terreni ben livellati e in normali condizioni della coltura.
È possibile utilizzare appositi kit di trasformazione in condizioni di maggiore asperità del suolo o meglio ancora una testata a barra flessibile (specifica per soia) che consente una altezza di taglio ridotta e permette una maggiore larghezza di lavoro e velocità di avanzamento elevata.
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L'Azienda
- Tradizione: Passione e orgoglio dal 1922.
- Ricerca: Miglioramento genetico rigorosamente OGM-Free.
- Guerresi oggi: Oltre duemila ettari di sementi da riproduzione.
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Sementi foraggere
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- Erba Medica: Scaligera e altre varietà.
- Trifogli: Erix, Caporosso e Trifogli minori.
- Veccia: Encantada.
- Cereali foraggeri: Triticale, Frumenti, Orzo, Avena e Segale.
- Altre specie.
Sementi per miscugli foraggeri
- Erbai annuali: Gransilo della Cascina, Extrafienolatte, Verde 4 Mori, Landesberg, Maxi Cereal Pro, Padano Pro, Cereal Pontino e Mix Primavera.
- Prati stabili polifiti: Irriguo, Asciutto, Stabile del Cerreto, Stabile Robusto e Borgo.
Sementi cerealicole
- Orzo: Tazio e Sereno.
- Triticale: Genux ed altre varietà.
- Frumento Tenero: Fruro ed altre varietà.
- Grano Duro: Semulo.
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- Girasole: Frontier F1.
- Colza: Rocco.
Sementi ibride
- Mais: GrHy 3002, GrHy 5002, GrHy 6001, GrHy 6002, GrHy 7001 e GrHy 7002.
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- Inerbimenti: Trentino NW, Vitifrutticoltura, AltaValForeste, Ecotone, Trifogli nel vigneto.
Sementi Orticole e Floreali
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